Prendiamola comoda: l'itinerario di Primavera
Quello
che proponiamo è una giornata ideale, che sappia esaltare contenuti
storici, paesaggistici e gastronomici della zona del Furlo del Comune di
Fermignano. Dalla piana di Asdrubale alla testa del Duce.
Subito dopo colazione
L'itinerario
che proponiamo, per quanti vogliano scoprire un lembo del Montefeltro
poco conosciuto, parte idealmente dal cuore di Fermignano, e
precisamente dalla massiccia torre medievale simbolo della cittadina
eretta a fianco del ponte romano. L'occasione è ottima anche per dare un
rapido scorcio al centro storico, che al sole della primavera comincia
ad animarsi per il Palio della Rana.
Considerato
che a stomaco vuoto la giornata stenta a carburare, prima di salire in
auto è meglio approfittare dell'abilità del pasticcere del Dark Side,
sito nel centro cittadino.
Poi tutti in vettura, seguendo le
indicazioni per la piana di Asdrubale, che dista appena 3 Km dal centro
cittadino. Sapendo ascoltare i suoni della natura, in questo luogo
potrete ascoltare le gesta belliche della seconda guerra Punica tra i
Romani e Cartaginesi.
Correva
l'anno 207 a.C. quando l'esercito Cartaginese guidato dal condottiere
Asdrubale, nell'intento di congiungersi con l'esercito del fratello
Annibale per conquistare Roma, stava scendendo lungo la penisola
italica. Sfortunatamente per lui incappò nell'imboscata dei Romani
favorita dalla strettoia rappresentata dalla Gola del Furlo, (che a
breve andremo a visitare). I romani comandati dal console Claudio
Nerone, con destrezza sconfissero l'esercito cartaginese ed uccisero
Asdrubale. Dalla piana si potrà intravedere la tomba di Asdrubale eretta
in cima ad una collina.
Sulle orme del Duce
Si
parte quindi per la Gola del Furlo alla scoperta di un unicum pieno di
storia . Il Furlo abitato fin dall'età del bronzo narra una storia
vecchia di circa 200 milioni di anni; geologicamente parlando è un
grande libro aperto sulle mutazioni avvenute nella nostra penisola.
La
lettura che proponiamo della Gola, vuole essere originale, seguirà
infatti innanzitutto le orme di un personaggio storico quanto mai
controverso, il Duce.
Seguiamo
la direzione Acqualagna fino all'abitato del Furlo. Questa frazione, e
il suo circondario, hanno rappresentato una sorta di seconda casa per il
Duce, luogo di riposo prediletto lungo il percorso che da Roma lo
portava nella sua Predappio. Benito Mussolini aveva scelto accuratamente
l'area ove sostare, così tranquilla quanto magnifica. Una volta entrati
nella frazione Furlo, seguite le indicazioni per il Monte Pietralata.
Salendo, potrete notare, ai lati della strada, delle vecchie cave di
pietra rosa del Furlo, (un antico sedimento marino, composto
prevalentemente da calcare argilloso il cui colore varia dal rosa
pallido al salmone, con sfumature rosso ruggine).
A
circa 4 chilometri sulla destra si troverà un rifugio con uno spiazzale
ove siamo invitati a lasciare le nostre macchine. In cinque comodi
minuti di camminata, saremo già sulla cosidetta \"testa del Duce\".
Infatti,negli anni trenta, gli abitanti del loco foggiarono la montagna
riproducendo l'effigie di Mussolini. Da sotto il monte, non è facile
distinguere profilo tanto particolare, per via del fatto che i
partigiani minarono la montagna per cancellarne un ricordo doloroso.
Raggiunta la vetta, mangiare e dormire
Una
volta raggiunta la vetta, il panorama che si presenterà ai vostri occhi
è semplicemente stupendo: potrete osservare una sorta di fiordo, e una
buona veduta dei pia alti massicci dell'Appennino Umbro-Marchigiano.
Questo palcoscenico ha come protagonista l'aquila, che potrete osservare
se, prendendovela comoda, vi ponete all'osservazione.